REFERENDUM, C’E’ CHI DICE NO SENZA SAPERE, INFORMIAMOLO.

Articolo di Carla Ceretelli.

Il 12 giugno andiamo alle urne e diciamo sì ai 5 quesiti referendari. abrogativi, sulla giustizia.
Fondamentale è raggiungere il quorum come tanti sanno benissimo. Ma tanti non ne conoscono l’esistenza.Dunque occorre informare il più possibile. Sarà dura specie dove non ci sono le amministrative….ma non demordiamo.
“La prima domanda che mi pongono i clienti in studio non riguarda più la pena che rischiano bensì la corrente a cui appartiene il magistrato assegnatario del procedimento.Credo che la dica luna sull’opinione che hanno gli italiani hanno della magistratura. Oggi.” racconta Giulia Bongiorno. Oggi, certo. Ma ormai da decenni.
Effetto boomerang, la scelta del segretario piddino. Non c’è da dirgli “Enrico stai sereno”
Francamente è andato oltre. Come si dice, la realtà ha superato la fantasia.
Il terrificante ritorno della vocazione giustizialista del Pd, si affaccia.
Mario Lavia, da Linkiesta, sostiene che ” La decisione di Enrico Letta di votare no ai 5 referendum e di candidarsi col M5S in Sicilia rischia di azzerare i progressi fatti finora per creare una area riformista e garantista. E, peggio ancora, rischia di rianimare un movimento in declino con un leader che le ha sbagliate tutte”.
Breve digressione, sottolinea il fatto, indegno e inconcepibile, che alle esequie di Ciriaco De Mita, al di là delle simpatie politiche, grande e coltissimo esponente della prima repubblica, non ci fosse nessuno del PD. E, ancora più grave, istituzionalmente, l’assenza dei Presidenti delle Camere.
Assistiamo dunque al ritorno della vocazione giustizialista del Pd. Attinente all’opzione grillino-manettara.
Ma non basta questo. Il parigino, non pago della scelta aberrante, ha anche una seconda scelta. In questo caso non alternativa bensì accoppiata alla prima.
L’alleanza strategica, a suo avviso ovviamente, in terra siciliana, si unisce a quella altrettanto scellerata, o forse di più, di indicare 5 No ai referendum sulla giustizia. Questa seconda scelta non alternativa riporta il Partito democratico verso sponde che si pensava superate e sulle quali si fosse messa una pietra sopra. Quella giustizialista e manettara. Si stenta a credere che le due decisioni, in contingenza, siano casuali.
Ma è davvero difficile farle digerire a quei militanti che negli ultimi anni, seppur faticosamente si erano avvicinati, chi più chi meno, a un’area liberale, libertaria e democratica che da anni insegue il Pd come la panacea di tutti i mali, finalizzata a mettere al centro della politica i diritti del cittadino, frenando o almeno moderando, lo strapotere di una certa magistratura. Pleonastico specificare democratica.
Tutto ciò non farà altro che allontanare dalle formazioni riformiste e garantiste, moderate di centro che sostengono il governo.
Per non dire delle simpatie di Letta per la decrescita felice, per il reddito di cittadinanza, con il quale, evidentemente pensa di fare uscire il Paese dalla crisi che ormai sta diventando irreversibile.
Il 12 giugno, in election day, dunque, andiamo alle urne e diciamo sì ai 5 quesiti sui referendum giustizia. Sì per una giustizia più giusta seppure non con completa soddisfazione, quanto avremmo voluto.
Perché la giustizia è troppo importante per lasciarla gestire da una casta.
Questa scelta appare come la più quotata. Ma fondamentale è raggiungere il quorum come tanti sanno benissimo. Ma tanti non conoscono neppure l’esistenza del referendum. Solo negli ultimi giorni i media hanno iniziato a parlarne. Saranno sufficienti due settimane per raggiungere tutti i cittadini che hanno diritto di voto? Eppure ancora non tutti i cittadini che ne hanno facoltà si rendo conto che andare alle urne è un Diritto/Dovere. L’unica arma che hanno per esprimere consenso, dissenso o comunque dichiarare il proprio parere. Democraticamente.
Dunque occorre informare il più possibile. Sarà dura specie dove non ci sono le amministrative….ma non demordiamo.
E così, dato che il quorum non è affatto scontato, stando ai sondaggi, il PD ha scelto sostanzialmente di defilarsi, strizzando l’occhio a quella parte della magistratura che ambisce a non far cambiare nulla, che non tollera che si cambi alcunché, sia nella organizzazione/rappresentanza “(i quesiti sulla separazione delle funzioni, la valutazione, la vexata questio della riforma del Consiglio superiore della magistratura) , tanto meno su quelli che riguardano la modifica della legislazione (i due quesiti sulla Severino e sulla restrizione delle ragioni della custodia cautelare)”.
Eppure tanti componenti del Nazareno si sono espressi per il Sì, ma il Parigino ha scelto di eviitare qualsiasi discussione di merito in una frettolosa riunione della Direzione. Esponenti anche di primo piano si sono accontentati di una conferenza stampa alla Camera.
In tutta franchezza il Lettapensiero ci interessa il giusto, , ma purtroppo è, almeno al momento, un partito che ha grosso peso nel governo e in parlamento.
Invece Letta ha scelto una posizione di conservazione dell’esistente. Ma l’aspetto più criticabile è che il Pd come del resto tanti altri partiti, per il No o per il Sì, non ha mosso un dito per informare il cittadino che a brevissimo, ormai, andrà ad esprimersi su tema caldo, anzi bollente, come la giustizia. E così i media, specie la TV di Stato.Ma siamo ottimisti e confidiamo che nei pochi giorni che restano, poco più di una decina, si parlerà solo di questo, fra un virs scimmiesco e un evento bellico, terribile quanto si vuole, ma sul quale il cittadino comune , ma anche le eccellenze, purtroppo, non ha alcun potere.
Mentre lo ha, eccome, nella scelta referendaria.
Infine, tornando al fulmine caduto a ciel sereno, all’intesa tra Il segretario del Pd e quello dei cinquestelle, “Per battere la destra serve l’alleanza con il M5s», dicono i big del Nazareno.
E questa è la loro ossessione. Di sempre. Non per il bene dell’Italia. Che barba che noia.
“Ma è anche possibile, come ci dice un autorevolissimo parlamentare dem , che tra un anno il Movimento sarà già esploso e Conte non sarà più nessuno: allora a che serve fargli la respirazione bocca a bocca”.

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